martedì 22 dicembre 2009
Lettere dalla vacuità
Tendere al vuoto
mercoledì 16 dicembre 2009
martedì 15 dicembre 2009
Affacciarsi a nuovi mondi: l'arte dei mutamenti

domenica 13 dicembre 2009
La via della conoscenza dell'essere

Lo Iaidō (居合道), è un’arte marziale giapponese, influenzata dalla dottrina Zen, che trae le sue radici dalle antiche scuole di Iaijutsu frequentate dai samurai e che hanno avuto il loro massimo splendore intorno al XVI sec.Lo Iai è l’arte dell’estrazione della spada (ma l’ideogramma giapponese Iai ha anche il significato di “conoscenza dell’essere” mentre Do significa “Via”).Al giorno d’oggi, in cui la guerra utilizza ben altre tecnologie, lo studio del katana ha acquisito valore come mezzo di indagine del profondo alla scoperta dell’essere.Il principio fondamentale dello Iai è il “Saya no Uchi”, “vincere senza sfoderare”, cioè dimostrare una tale superiorità nei confronti dell’avversario da indurlo ad abbandonare la contesa ancora prima di averla iniziata.
sabato 12 dicembre 2009
Mi è passata la voglia di sognare
martedì 1 dicembre 2009
Pura saggezza
"Avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito. Non e' piu' un posto in cui si possa stare con orgoglio. Per questo il mio consiglio e' che tu,
finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero", scrive, in una lettera aperta pubblicata oggi da Repubblica, Celli.
Secondo Celli, valori come "il senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per rendersi credibili e affidabili" hanno sempre meno valore "in una società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili, di carriere feroci fatte su meriti inesistenti". "A meno che - aggiunge - non sia un merito l'affiliazione politica, di clan, familistica".
L'Italia, prosegue Celli citando casi come quello dei manager delle aziende, della ristrutturazione di Alitalia ma anche il mondo delle veline e dei tronisti, "e' un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorra' tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico".
lunedì 30 novembre 2009
Alla Madre terra chi ci sta pensando?

Il Dalai Lama ha chiesto oggi ai leader mondiali di fare della lotta al riscaldamento terrestre una priorita' del loro programma di governo. Il leader spirituale buddista, che si e' detto fiducioso sul buon esito del prossimo summit sul clima a Copenaghen, ha spiegato che tutti i leader politici dovrebbero impiegare le proprie energie nel tentativo di trovare una soluzione contro il riscaldamento terrestre. "Spesso le loro priorita' sono gli interessi nazionali, gli interessi economici nazionali. Solo dopo arriva il riscaldamento globale", ha detto a Sydney dove si trova per una serie di incontri. "Io penso che questo dovrebbe cambiare. Le questioni di interesse globale dovrebbero essere al primo posto", ha aggiunto.
Fonte :http://www.rainews24.rai.it/it/
giovedì 26 novembre 2009
I post dei guerrieri: i fiori dentro di noi

Fonte: http://mushin.it/blog/
Poi ho scoperto che l’amore non è il fiore: il fiore è solo il suo frutto. L’amore è il campo, è la terra che custodisce quel nulla per la vista che racchiude già un miracolo di fragilità e profumata bellezza pronto a inondare di colore il mondo: il seme. L’amore è immortale come la terra, il modo in cui si manifesta è caduco come un fiore. Se la manifestazione dell’amore è così fragile e mortale che nonostante richieda infinite cure ed attenzioni, muore comunque come un fiore, ha senso cercare e vivere l’amore? Perché dargli importanza? Se è una sofferenza così inevitabile, per quale perverso motivo dovremmo gioire se sappiamo che che la nostra gioia di oggi sarà il dolore di domani?
L’amore è. Non si può impedire all’amore di manifestarsi, così come non si può impedire ad un campo di far germogliare i fiori. Il dolore e la paura che viviamo sono solo il nostro attaccamento alla manifestazione dell’amore: persone, luoghi, esperienze. Fermare la naturale morte delle esperienze è come cercare di far cambiare il corso di un fiume chiedendogli di scorrere al contrario, oppure piangere perché non siamo riusciti ad impedire al sole di tramontare.
Ma i fiori poi muoiono davvero? Ogni petalo perso così come ogni lacrima pianta, ogni fiore appassito così come ogni persona che è uscita dalla nostra vita, ha lasciato un segno. Invisibile ma solido. Ogni fiore che muore così come ogni fallimento che viviamo fertilizza il terreno del nostro amore rendendolo più ricettivo, meno sterile. I fiori di domani vivono dei loro fratelli appassiti così come le esperienze che viviamo oggi sono condizionate da quello che abbiamo già vissuto. L’unico modo per imparare ad amare è amare incondizionatamente. Non è stupendo? Quello che rende immortale l’amore non è una persona che ti sta sempre accanto, ma la tua capacità di non identificare in lei il tuo amore. Non significa che il tuo amore sia per tutti come ogni campo cresce fiori differenti. Né che il tuo amore si possa dare a tutti, perché un campo per mantenere un fiore si impegna, lavora, e crescere un fiore bellissimo spesso significa dedicarsi solo a quello. Se hai amato non hai sbagliato. Se hai fallito hai solo imparato a crescere meglio un fiore. Se ti senti in colpa è solo perché non hai accettato che i fiori non muoiono e non nascono: si trasformano.
Quindi se di recente hai perso un fiore ci sono due cose che ti consiglio di fare: la prima è non rimuoverne i resti dal tuo campo, al contrario devi farli abbracciare alla terra, il più in fondo possibile affinché diventando per sempre parte di te quel dolore possa fertilizzarti. La seconda cosa che ti consiglio è di avere pazienza e sorridere: è il modo migliore per aspettare la prossima primavera. Il miglior modo di superare una sofferenza non è quello di evitarla o resistergli, ma di abbracciarla stretta correndole incontro. Prima il fiore morto è abbracciato dalla terra, prima la fertilizza aiutandola a crescerne uno nuovo e più bello.
mercoledì 25 novembre 2009
Oltre l'amnesia

martedì 24 novembre 2009
Riprendere contatto con la nostra vera natura


martedì 10 novembre 2009
Le cose che adoro....

venerdì 25 settembre 2009
Voglio essere libera di prendermi cura di me stessa!
martedì 22 settembre 2009
Mi tolgo l'armatura
Non sò se desiderare una vita normale..una famiglia, dei figli, delle risate, degli amici, una vita colorata abbia a che fare con i guerrieri.....sono stanca d'avventura e di lottare...non voglio essere più una guerriera ma solo vivere la mia vita così come la sogno. Sembra che la normalità sia diventata un lusso...
domenica 20 settembre 2009
Si riprende la Via ;)
giovedì 17 settembre 2009
lunedì 20 luglio 2009
Da un'immagine alla realtà

domenica 12 luglio 2009
I post dei guerrieri: sentirsi a casa
lunedì 6 luglio 2009
Nei momenti di decentratura mi piace leggere della Via...
lunedì 29 giugno 2009
lunedì 22 giugno 2009
Che ne pensate?.....sono un pò dubbiosa..

lunedì 15 giugno 2009
2048
Speriamo davvero che anche con il vostro aiuto qualcuno decida di distribuirlo in Italia, nel frattempo vi invitiamo a seguire la serie su Babelgum, a sensibilizzare amici e familiari ad un acquisto responsabile del pesce e a documentarsi sul problema della pesca insostenibile, leggendo il libro di Clover o tramite internet.
Domani tuo figlio potrebbe chiederti come mai non hai fatto nulla per evitare questo disastro ecologico. E non potrai rispondere che non ne avevi avuto la possibilità.
martedì 9 giugno 2009
Passo d'elefante
lunedì 8 giugno 2009
CambioStagione
domenica 31 maggio 2009
I post dei guerrieri: come foresta di bambù

http://mushin.it/blog/me/seduto-sul-limite-il-vuoto-mi-mostra-il-pieno/
Come ho detto più e più volte, una cosa che mi piace al punto che ne farei un archetipo o un topos letterario, è la foresta di bambù. Il bambù è una delle piante più semplici e lineari esistenti, eppure tanti fusti di bambù riescono a fare una foresta intricata. Mi piace proprio questo suo potere immaginifico: quale migliore metafora per spiegare la grande capacità dell’uomo di costruire problemi complessi a partire da elementi semplici?
L’armonia non è una questione di quantità, ma di rapporto, come tutti gli equilibri.
Ora mi lascia sempre una strana sensazione vedere come tutti noi essere umani abbiamo in comune il desiderio di essere felici. Eppure questa cosa comune ci divide anziché unirci perché nella nostra personale ricerca della felicità facciamo degli altri un ostacolo. Non ci curiamo di cercare una soluzione comune, né di identificarci nel desiderio dell’altro, che seppure è contrapposto a noi, in realtà chiede la stessa cosa.
E così in questo mondo sub-ottimale il conflitto è la norma, e ci sentiamo bene quando riusciamo a costruire delle isole di fiducia con persone speciali, con le quali riusciamo a condividere uno sforzo comune che faccia di ciascuno contemporaneamente veicolo e fine della nostra ricerca di appagamento.
Sono momenti magici e persone speciali, ma sono rese tali proprio dall’estrema contingenza degli eventi che le legano a noi, diamo loro estremo valore proprio in relazione al fatto che sappiamo che quella situazione/rapporto è costantemente minacciato dalle cose della vita.
Non comprendo ancora bene perché, ma è sull’orlo del precipizio che fa da limite al tuo mondo che riesci ad avere uno sguardo d’insieme su questa realtà che ti contiene. Il limite non è sostenibile. Eppure è la che si trova sé stessi, punto di partenza di ogni felicità.
Un passo oltre...
mercoledì 20 maggio 2009
Agire
martedì 19 maggio 2009
In via di estinzione...
sabato 16 maggio 2009
Stavolta vi offro un tè pregiato...
I - DELINEA IL TAO
venerdì 15 maggio 2009
giovedì 14 maggio 2009
lunedì 11 maggio 2009
Forza generatrice

” I 5 Elementi- il Metallo, l’Acqua, il Legno, il Fuoco e la Terra - sono alternativamente, in posizione o di preminenza o di irrilevanza. Questo cambiamento ci fa capire la vita e la morte, la creazione e la decomposizione- e la diversa gravita’ della malattia.”
La teoria dei 5 Elementi non e’ antica quanto il concetto di Yin e Yang, anche se si sa con certezza che esisteva gia’ intorno al 1000 a.C.
Ogni elemento e’ collegato ad una stagione: l’Acqua all’ Inverno, il Legno alla Primavera, il Fuoco all’Estate, la Terra alla tarda Estate, il Metallo all’Autunno.
Ogni Elemento rappresenta un differente stato dell’essere umano, proprio come ogni stagione determina una differente condizione del mondo naturale. In Primavera ( Legno ) e in Estate ( Fuoco ) predomina lo Yang; in Autunno ( Metallo ) e in Inverno ( Acqua )predomina lo Yin.
La cosidetta ” Tarda Estate ” (Terra ) corrisponde ai mesi di Agosto e Settembre, quando il ciclo annuale in equilibrio fra la fase Yang dell’anno, cioe’ quella della crescita e dell’attivita’, e la fase Yin, cioe’ quella del declino e del riposo, fa una pausa.
I 5 Elementi ( a volte chiamati le 5 Fasi) vengono spesso rappresentati come nell’immagine accanto per mostrare la natura delle loro relazioni reciproche.
Ogni elemento generato da un altro, a sua volta genera quello successivo, proprio come la Primavera arriva dopo il periodo di riposo invernale, e con l’esplosione della sua forza generatrice annuncia l’Estate. http://guide.supereva.it/energia_del_respiro/interventi/2008/04/328782.shtml
Siamo nel periodo di esplosione della forza generatrice, quindi liberate il vostro potenziale creativo, dipingete , fate progetti, pensate a cambiamenti di vita...
I cinque elementi

Essi sono: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua e nascono dall'interazione di Yin e Yang.
Legno: è il simbolo della prorompente energia della primavera in cui tutto cresce, che ha grande vigore e si espande in tutte le direzioni.
Fuoco: è la massima energia del ciclo, dove tutto è al suo massimo. Da questo punto inizia il declino.
Terra: è il punto centrale delle cinque energie; si muove in direzione orizzontale e influenza la transizione da una all'altra.
Metallo: è la forza più concentrata in quanto è prodotta dal movimento verso l'interno; ha le caratteristiche di addensarsi e coagularsi.
Acqua: è un'energia che tende verso il basso, verso un punto di massima quiete e concentrazione per predisporre la ripresa, la nuova partenza.
Dalla relazione dei Cinque Elementi nell'equilibrio cosmico e terrestre nasce tutto ciò che esiste: in un concatenamento costruttivo, ma anche in una successione distruttiva.Dal disegno si evince che il concatenamento a stella è distruttivo mentre quello a cerchio è costruttivo.Un Qi positivo si ottiene dall'incontro dei Cinque Elementi nella successione positiva.Inoltre gli Elementi sono in rapporto con ogni organo e percezione sensoriale dell'uomo.Dal rapporto organi-elementi e dalle valutazioni sulla persona un Maestro Feng Shui è in grado di stabilire cosa è meglio per lei nella sua casa e negli ambienti dove rimane più a lungo.
Tomaso Scotti
Oltre il tempo e le culture
venerdì 8 maggio 2009
I post dei guerrieri: essere guerrieri è anche questo
Sacrificarsi per il guerriero è mettere in gioco se stesso ogni giorno, fin dentro le radici più profonde del proprio essere. Insegnare ai bambini con il proprio esempio, dedicare il tempo a chi ha domande da porre, ascoltarsi ed ascoltare il prossimo.. come diceva uno dei più grandi guerrieri della storia dell'umanità:"Ama il prossimo tuo come te stesso", ama te stesso e rispettati, così sarai in grado di amare ciò che è intorno a te, sia esso essere umano, animale, pianta...
giovedì 7 maggio 2009
La Via in 5 anelli

"Un colpo, una vita" una massima tratta dal celeberrimo libro "Lo zen ed il tiro con l'arco". Un colpo, una vita; tutta la vita, tutta l'esistenza in un solo colpo, qui e ora. Questo era il senso, il significato, non c'e' il combattente, non c'e' il combattuto, non c'e' il combattimento, c'e' solo il qui e ora, un colpo, un colpo solo che e' tutta la vita, tutta l'esistenza del combattente, del combattuto, del combattimento.
Non provava avversione ne' timore per l'avversario, cosi' come non provava attaccamento per la sua o altrui vita. Un samurai non aveva una vita, perche' non c'era nessuno a possederla. Il samurai agli occhi altrui era il peggior nemico che si potesse incontrare, non aveva niente da perdere, a cominciare dalla cosa piu' preziosa, la sua stessa vita.
La via di Heido era una via del distacco, una via di centratura interiore, una via del qui e ora, una via quindi realizzativa. Non a caso Zen e samurai vissero profonde correlazioni.
La spada, le tecniche, i combattimenti, divenivano solo aspetto esteriore, manifesto, fenomenico, di una fermezza, di una costante, di un distacco che era tutto interiore.
Cambiare orientamento per avere un nuovo sguardo sulle cose
Cambia orientamento
Simbolicamente è l’espressione di un cambiamento di orientamento, di un “volgersi” verso qualcosa o qualcuno che prima non era visibile. Letteralmente una rotazione è il movimento di un corpo che gira intorno all’asse passante per il baricentro, una torsione è la deformazione di un corpo solido attorno a un asse, nella quale le fibre, inizialmente parallele, diventano elicoidali. In molti asana ritroviamo entrambi questi aspetti. Limitandoci alla colonna vertebrale, abbiamo rotazione nel movimento di ogni vertebra rispetto a quelle adiacenti, e torsione di tutte le strutture muscolari e legamentarie interessate. È chiamata appunto torso la parte del tronco, dalla vita al collo, dove si realizza il movimento.
Come un panno strizzato
Per capire meglio l’utilità e gli effetti delle posizioni di rotazione/torsione, possiamo analizzare cosa accade nella colonna vertebrale. Da un punto di vista analitico, il movimento di una vertebra rispetto all’altra è una rotazione attorno a un asse. Se consideriamo come è costituito un disco intervertebrale (la struttura che unisce ogni vertebra a quella adiacente) possiamo osservare che attorno al nucleo polposo, la parte centrale gelatinosa, abbiamo una successione di strati fibrosi concentrici. In caso di rotazione, data la scarsa elasticità delle fibre, si produce una leggera compressione del disco (avvicinamento delle vertebre), con la conseguente decompressione nel momento di ritorno alla posizione di partenza. Il movimento è simile a quello che si effettua torcendo un panno per strizzarlo: le due estremità tendono ad avvicinarsi. Il disco vertebrale, non essendo vascolarizzato, si nutre per imbibizione (assorbimento): come una spugna che si imbeve di liquidi e sostanze nutritive quando si dilata ed espelle liquidi e sostanze da eliminare quando è compresso. Una mobilizzazione può quindi essere molto salutare, a condizione che si realizzi senza carico eccessivo e nel rispetto della mobilità naturale dell’articolazione.
Azione interna
Si può inoltre ipotizzare un’azione simile sui visceri, principalmente quelli contenuti nella cavità addominale: in caso di torsione del tronco, la pressione interna aumenta (il giro-vita si riduce). Non a caso i testi tradizionali dello Hatha Yoga parlano di azione sul “fuoco gastrico”, nella descrizione di alcune posizioni classiche di torsione come Marichyasana e soprattutto Matsyendrasana. In questi due esempi, l’azione di compressione viscerale è accentuata dalla pressione che la coscia esercita appoggiandosi sulla parete addominale. La colonna vertebrale in una posizione di rotazione è molto particolare: somiglia a una scala a chiocciola molto allungata.
Possiamo facilmente rendercene conto passando la punta di un dito lungo la colonna vertebrale di una persona che realizza la posizione. Questo produce una liberazione delle costole dal lato opposto alla rotazione (quello che viene portato in avanti in una torsione seduta) e una parziale deformazione elastica del diaframma, sicuramente interessanti per un’azione di rieducazione respiratoria. A partire dalle considerazioni precedenti possiamo trarre tre importanti indicazioni per eseguire le torsioni:
Liberi di scegliere
martedì 5 maggio 2009
martedì 28 aprile 2009
Yoga e Tai Ji

25 Aprile

domenica 26 aprile 2009
Occhi che si incontrano
lunedì 20 aprile 2009
Pace
giovedì 16 aprile 2009
mercoledì 1 aprile 2009
La potenza delle cose semplici

mercoledì 18 marzo 2009
"Ci sono mille tecniche, ma un unico principio"

giovedì 12 marzo 2009
mercoledì 11 marzo 2009
Bachi da seta

sabato 28 febbraio 2009
Wang Xiang Zhai
venerdì 27 febbraio 2009
mercoledì 25 febbraio 2009
Complici
sabato 21 febbraio 2009
Seqenze celesti

Linee intere: rappresentanti la polarità positiva, Yang.
Linee spezzate: rappresentanti la polarità negativa, Yin.
I trigrammi sono costituiti ognuno da tre di queste linee, assemblate in otto diverse combinazioni. Ciascun trigramma può essere inoltre combinato con ognuno degli altri, dando origine a sessantaquattro gruppi da sei linee, i sessantaquattro esagrammi. Questi sessantaquattro esagrammi costituiscono le basi del libro cinese dell'oracolo: rappresentano infatti tutte le possibili condizioni della vita umana. Una leggenda afferma che il sistema di trigrammi ed esagrammi fu sviluppato da Zhou Gong, il consigliere e parente del primo imperatore della dinastia Zhou.
Del bagua esistono due versioni, che differiscono essenzialmente per la disposizione dei trigrammi, e quindi delle varie zone di influenza. Queste due versioni si chiamano Prima sequenza celeste e Seconda sequenza celeste.
giovedì 19 febbraio 2009
Stabilità
Non coincide con l'inamovibilità: gli spostamenti ben eseguiti sono espressione del radicamento, tant'è che si può parlare di radicamento in movimento o radicamento dinamico.
Il praticante, in linea di principio, non dovrebbe opporre la sua forza fisica alla spinta di una forza esterna.
Gli esercizi di tenuta e resistenza alle spinte, sono semplicemente propedeutici allo sviluppo del senso di radicamento, percezioni favorite dall'esperienza a coppie. Va da sé che lavorando a coppie il grado di consapevolezza del proprio radicamento viene direttamente sperimentato sul campo.
Il Tan Tien (baricentro energetico) del praticante è in espansione e l'energia si diffonde in tutta la persona. Il praticante percepisce la propria energia e il proprio corpo come una sfera, pronta a roteare sul proprio centro mantenendo la stabilità.
Il praticante percepisce il radicamento alla terra tramite i piedi e le gambe, anch'esse in espansione modulata, vale a dire che, grazie ad una tenuta elastica, si trasformano in vere e proprie molle pronte a restituire la forza ricevuta, in un dialogo continuo e amico con la terra.
La colonna vertebrale viene allineata e posta in allungamento tramite la retroversione del bacino, ottenuta grazie al rilassamento (evitando di spingere meccanicamente il bacino in avanti), la "sospensione" della testa e il rilassamento delle spalle." (http://www.energiaeforma.it/p.php?PAG=il-radicamento-in-movimento-equilibrio-ricerca-interiore&pagina=53&ambito=corso)