Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




lunedì 29 giugno 2009

lunedì 22 giugno 2009

Che ne pensate?.....sono un pò dubbiosa..

Pensando alle distese africane, immaginare di vedere spuntare 5000 antenne di telefonia mobile magari ci può abbagliare per un secondo. L’attimo dopo è speranza. Appeso ad un network di telefonia mobile è il futuro di decine di migliaia di persone, le popolazioni africane che sono le più drammaticamente colpite dai cambiamenti climatici. L’Africa Sub Sahariana da sola ha un quarto delle 300mila vittime che ogni anno muoiono per colpa del climate change.Le tempeste mietono circa 5000 vite all’anno solo sul Lago Vittoria. E da qui parte il progetto di Global Humanitarian Forum con Ericsson ed operatori mobili locali come Zain: si tratta di prevenire le catastrofi ambientali e sviluppare un sistema di risposta adeguata. Attorno a questa regione del Kenya saranno istallate le prime 19 stazioni automatiche di rilevamento meteorologico, che raddoppieranno la capacità di monitoraggio sul lago Vittoria, la tecnologia sarà estesa anche a Tanzania e Uganda.Con meno di 300 stazioni meterologiche l’Africa attualmente è coperta da un network 8 volte inferiore agli standard del WMO, partner del progetto. Nei prossimi anni su tutto il continente africano sorgeranno 5000 stazioni automatiche di rilevamento meterologico che si appoggeranno a siti di telefonia mobile, nuovi ed esistenti.Attraverso il suo Mobile Innovation Centre in Africa la Ericsson svilupperà applicazioni per celulari che dovrebbero facilitare la comunicazione via cellulare dei dati elaborati dai servizi meterologici e idrologici (NMHSs) africani. Gli operatori di telefonia mobile, anche locali, gestiranno le nuove stazioni di rilevamento trasmettendo ai servizi nazionali informazioni metereologiche utili a salvare vite umane. I dati potranno essere sfruttati da scienziati, enti che gesticono le risorse idriche ed energetiche, compagnie di trasporto.“Siamo il principale gestore dele telecomunicazioni in Africa da 100 anni e questa iniziativa è un’opportunità unica per mitigare l’impatto del climate change e al tempo stesso rafforzare i network meteorologici nel continente – ha detto Carl-Henric Svanberg presidente di Ericson, che ha invitato nel progette gli altri operatori locali.Le prime centrali si appoggeranno proprio alla Zain: “Le comunità africane potranno disporre più facilmente delle informazioni meterologiche, la telefonia potrà davvero milgliorare la qualità di vita e la sicurezza di persone nelle aree più remote del mondo” ha commentato per parte sua Saad Al Barrak CEO della compagnia di telecomunicazioni africana.Per farsi un’idea circa il 70% degli africani dipendono da agricoltura e pastorizia, i contadini africani ancora applicano metodi agricoli risalenti alla loro tradizione centenaria, e le loro osservazioni empiriche del tempo sono state ora stravolte dai cambiamenti climatici. Un rapporto di Global Humanitarian Forum stima che da qui al 2020 i raccolti saranno decimati del 50%, mettendo in pericolo 700 milioni di persone. “ Non siamo mai stati capaci di istituire un monitoraggio meterologico di queste dimensioni prima d’ora, unire le competenze specifiche di diversi attori privati e pubblici contribuirà a salvare vite mane e a migliorare la qualità di vita delle comunità africane, che sono in prima linea di fronte al climate change” ha detto Kofi Annan, presidente del Forum .Una comunicazione migliore consentirà di sviluppare nuovi servizi come il “microinsurance” basati su indici meterologici della pioggia ad esempio.Un partner del progetto è il Centro per gli Studi sulla Terra della Colombia University che assisterà l’istallazione di queste stazioni meteorologiche nei “Villaggi del Millennio” un progetto di sviluppo rurale esteso in 10 paesi in via di svilupppo con l’obiettivo di raggiungere gli Obiettivi del Millennio nella lotta alla povertà.

lunedì 15 giugno 2009

2048

Non riesci ad immaginare un mondo senza pesci? Scoprirai presto di cosa stiamo parlando, e per la precisione entro il 2048. Se si continuerà a pescare in modo insostenibile, così come si sta facendo adesso, i nostri mari saranno abitati da meduse, alghe e vermi, nulla di più. Non è una previsione allarmistica e senza fondamento, ma una scomoda verità che porta a galla il documentario inglese uscito il 12 giugno. "Se non cambiamo il nostro atteggiamento il mare morirà" ci racconta Charles Clover, autore dell'omonimo libro "The End of the Line" (tradotto in Italia Allarme pesce) da cui è stato tratto il documentario. "Non ci saranno più pesci. E la differenza fra questo ed altri problemi ambientali è che questo è relativamente facile da risolvere. Quando i vostri figli vi chiederanno "Dov'è finito il pesce? La risposta sarà molto semplice: Lo abbiamo mangiato". La soluzione è alla portata di tutti. Consiste nel controllare sempre la provenienza del pesce che si intende acquistare, evitare determinati tipi di pesce in estinzione, come il tonno pinna blu. Spargere la voce, twittare, diventare degli attivisti e non ultimo, provare a portare questo documentario in Italia."Purtroppo non siamo ancora stati contattati da nessuna casa di distribuzione italiana, al momento il film uscirà in Inghilterra, in America e probabilmente in Giappone", ci ha spiegato Christopher Hird, produttore del film. Il documentario, presentato in anteprima in alcune sale l'8 giugno, in occasione della giornata mondiale degli oceani è stato premiato al Sundance Film Festival e da oggi sarà distribuito in molte sale inglesi."Il problema non è la pesca in generale, ma quella eccessiva e che non lascia il tempo necessario ai pesci per riprodursi", spiega Rubert Murray, regista del film, "Secondo gli scienziati il numero di pesci grandi in tutti i mari si è ridotto del 70-90% circa. Sono spariti, perché li abbiamo mangiati. La pesca è diventata un enorme business. I pescherecci industriali hanno a bordo tecnologie avanzatissime, inclusi gli ultrasuoni. La più grande rete a strascico del mondo potrebbe contenere ben tre 747. Abbiamo un grande potere nelle nostre mani e non siamo più capaci di controllarci. Secondo la CNN il 50% del pesce pescato nel mondo è catturato soltanto dall'1% dei pescherecci". Il tonno pinna blu per esempio si sta estinguendo. La popolazione dell'Atlantico si è decimata dagli anni '70 del 90%. È il sushi più costoso che si possa comprare. Ci sono dei limiti imposti dai governi dei vari paesi, che comunque sono fin troppo alti e permessivi e che non consentono al pesce di riprodursi. Inoltre, soltanto il Giappone negli ultimi 20 anni ha comprato 2 miliardi di dollari di tonno pinna blu illegale. E nonostante tutto continuano ad essere molti i ristoranti in cui è possibile acquistarlo (come il celebre Nobu di Londra). L'unico modo per fermare questo business è smettere di comprare. Scendendo la domanda, inevitabilmente crollerebbe l'offerta. Ma la buona notizia è che possiamo davvero fare qualcosa per fermare questo massacro. E non significa smettere di mangiare pesce. Molti sono prodotti in modo sostenibile, occorre soltanto comprare in modo responsabile. Probabilmente avrai già sentito parlare del problema della pesca insostenibile, e vedere il documentario ti aiuterebbe a capire che cosa sta succedendo e come bisogna agire. Perché siamo certi che, come noi, non ti sarai reso conto che l'overfishing porterà inevitabilmente ad uno mondo senza pesci. Per poter diffondere il documentario a livello globale internet può essere vitale. E se al momento non è ancora prevista la possibilità di vedere l'intero doc online, la casa di produzione The Fish Film Company ha stretto una partnership con Babelgum, la prima Tv online indipendente, che da oggi trasmetterà una serie originale divisa in 6 episodi in cui il regista Rubert Murray porta gli spettatori nel backstage nel più grande documentario sull'ambiente del 2009.
Speriamo davvero che anche con il vostro aiuto qualcuno decida di distribuirlo in Italia, nel frattempo vi invitiamo a seguire la serie su Babelgum, a sensibilizzare amici e familiari ad un acquisto responsabile del pesce e a documentarsi sul problema della pesca insostenibile, leggendo il libro di Clover o tramite internet.
Domani tuo figlio potrebbe chiederti come mai non hai fatto nulla per evitare questo disastro ecologico. E non potrai rispondere che non ne avevi avuto la possibilità.
Fonte:

martedì 9 giugno 2009

Passo d'elefante


Invece di galoppare in giro camminiamo lentamente,

come una mucca o un elefante.

Sei già un buono studente zen

se sai camminare lentamente,

senza l'idea di ottenere qualcosa.

lunedì 8 giugno 2009

CambioStagione

Da oggi cambio vita!....si da oggi cambio vita, cambio atteggiamenti mentali e comportamenti....è un esperimento vediamo cosa accade. Una vera e propria operazione di potatura da tutti quei meccanismi che ci fanno stare male...e un pò di fertilizzante; cioè amare, amare quando cucino, amare chi è importante per me, amare il mio corpo (riprendere la pratica, respirare....), leggere con amore, stare nel momento presente....La sensazione è quella di svuotare un armadio e tenere solo le cose vere importanti ed eliminare tutto il superfluo che ci appesantisce la vita ogni giorno...