Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




giovedì 7 maggio 2009

Cambiare orientamento per avere un nuovo sguardo sulle cose

Fra tutti i movimenti proposti dallo yoga, la rotazione/torsione è uno dei più caratteristici. Quasi del tutto assente nello sport, nello yoga è presente in molti asana.

Cambia orientamento
Simbolicamente è l’espressione di un cambiamento di orientamento, di un “volgersi” verso qualcosa o qualcuno che prima non era visibile. Letteralmente una rotazione è il movimento di un corpo che gira intorno all’asse passante per il baricentro, una torsione è la deformazione di un corpo solido attorno a un asse, nella quale le fibre, inizialmente parallele, diventano elicoidali. In molti asana ritroviamo entrambi questi aspetti. Limitandoci alla colonna vertebrale, abbiamo rotazione nel movimento di ogni vertebra rispetto a quelle adiacenti, e torsione di tutte le strutture muscolari e legamentarie interessate. È chiamata appunto torso la parte del tronco, dalla vita al collo, dove si realizza il movimento.

Come un panno strizzato
Per capire meglio l’utilità e gli effetti delle posizioni di rotazione/torsione, possiamo analizzare cosa accade nella colonna vertebrale. Da un punto di vista analitico, il movimento di una vertebra rispetto all’altra è una rotazione attorno a un asse. Se consideriamo come è costituito un disco intervertebrale (la struttura che unisce ogni vertebra a quella adiacente) possiamo osservare che attorno al nucleo polposo, la parte centrale gelatinosa, abbiamo una successione di strati fibrosi concentrici. In caso di rotazione, data la scarsa elasticità delle fibre, si produce una leggera compressione del disco (avvicinamento delle vertebre), con la conseguente decompressione nel momento di ritorno alla posizione di partenza. Il movimento è simile a quello che si effettua torcendo un panno per strizzarlo: le due estremità tendono ad avvicinarsi. Il disco vertebrale, non essendo vascolarizzato, si nutre per imbibizione (assorbimento): come una spugna che si imbeve di liquidi e sostanze nutritive quando si dilata ed espelle liquidi e sostanze da eliminare quando è compresso. Una mobilizzazione può quindi essere molto salutare, a condizione che si realizzi senza carico eccessivo e nel rispetto della mobilità naturale dell’articolazione.

Azione interna
Si può inoltre ipotizzare un’azione simile sui visceri, principalmente quelli contenuti nella cavità addominale: in caso di torsione del tronco, la pressione interna aumenta (il giro-vita si riduce). Non a caso i testi tradizionali dello Hatha Yoga parlano di azione sul “fuoco gastrico”, nella descrizione di alcune posizioni classiche di torsione come Marichyasana e soprattutto Matsyendrasana. In questi due esempi, l’azione di compressione viscerale è accentuata dalla pressione che la coscia esercita appoggiandosi sulla parete addominale. La colonna vertebrale in una posizione di rotazione è molto particolare: somiglia a una scala a chiocciola molto allungata.
Possiamo facilmente rendercene conto passando la punta di un dito lungo la colonna vertebrale di una persona che realizza la posizione. Questo produce una liberazione delle costole dal lato opposto alla rotazione (quello che viene portato in avanti in una torsione seduta) e una parziale deformazione elastica del diaframma, sicuramente interessanti per un’azione di rieducazione respiratoria. A partire dalle considerazioni precedenti possiamo trarre tre importanti indicazioni per eseguire le torsioni:
1. Mantenere tutto il tempo un’azione di autoallungamento della colonna vertebrale: eviteremo così un’eccessiva compressione dei dischi intervertebrali e si ridurrà la deformazione scoliotica della colonna.
2. Mantenere l’asse di rotazione rettilineo (la sommità del cranio allineata con il perineo).
3. Prestare particolare attenzione al respiro.

Liberi di scegliere
Nel corpo si cristallizzano, sotto forma di rigidità, resistenze o blocchi, le esperienze vissute, soprattutto quelle dotate di forte impatto emotivo, producendo costrizioni e condizionamenti che progressivamente limitano la libertà di movimento, fisico ma anche psichico. La mancanza di rotazione corrisponde a una perdita della libertà di decisione, a un imprigionamento nei condizionamenti e nelle abitudini del passato. Possiamo praticare quindi le posizioni di rotazione/torsione con lo stato d’animo di ridare la libertà necessaria alla nostra colonna vertebrale e, soprattutto, di riappropriarci del nostro “libero arbitrio”.
Fonte:

8 commenti:

cesare ha detto...

Ciao Guerriera ,

bello l'articolo e nelle linee generali segue un certo filo logico.

Penso pero' che la via dello Yoga di disgiunta dalla formula Asana / effeto fisico .

Provo a spiegarmi meglio , la pratica è la via per la mente , i benefici fisci sono un effetto collaterale , benvenuto e gradido ma comunque non è l'obbiettivo.

L'obbiettivo dello Yoga è la mente ,il fermare il girovagare casulae dei pensieri o meglio il farsi abbindolare dal girovagare della mente e dei sensi.

Le Asana ed il respiro sono la via da percorre.

Certo per noi occidentali tale attività è sempre vista come un aspetto fisico e la equipariamo ad altre " ginnastiche" più o meno di moda secondo i periodi ( questo chiaramente generalizzando )

I quasi 5 mila anni di studi sul corpo umano fanno dello yoga un grandissimo metodo di miglioria e conservazione del corpo , ma sempre come collaterale , perchè l'obbiettivo è altrove.

Anlizzando nel dettaglio scopriamo solo quando sia stata accurata la ricerca e la corretta esecuzione delle Asana nel rispetto del corpo sia scheletrico che degli organi interni.
Molte pratiche dello Yoga sono anche atte alla purificazione ed al mantenimento in piena efficenza degli organi interni sia in maniera diretta che indiretta , vedi tutte le tecniche di pulizia del vie respiratori e dei visceri ecc...

Ma il tutto serve solo per mantenere efficente il meccanismo attraverso cui si deve agire per percorrere il percorso molto lungo che porta alla mente.

Cosa ne pensi ???

Namastè

ishin ha detto...

Penso da taoista e quindi non categorizzo; non c'è un obiettivo giusto e uno sbagliato
per me lo yoga interviene sulla mente e sul corpo e ogni beneficio sul corpo ha anche un effetto sulla mente e viceversa. Dicendo che la vera meta è la mente, dal mio punto di vista, è un giudizio di valore, io sinceramente accolgo i benefici su tutto il mio essere, sono fatta di spirito ma anche di muscoli e articolazioni e mi prendo cura di ogni parte del mio essere.

Cesare ha detto...

Ciao Guerriera ,

solo nello spirito dello scambio di idee :-)

conosco solo parzialmente il taoismo , solo per gli aspetti legati alla pratica del TJ e per sottili pratiche amorose ( mi sono letto in gioventù un libro sull'argomento è stata una specie di bibbia dell'argomento ) e le poesie anche perchè a ruota portavano verso i concetti Zen , ma penso si debba iniziare dalla differente considerazione della vita delle due filosofie quella taoista e quella indiana

La via taoista cinese è un miraggio di lunga vita terrestre , per un cinese l'obbiettivo della sua medicina tradizionale è allungargli la vita con qualsiasi mezzo lecito o illecito ( prova apensare cosa combinana alla natura per ottenere rimedi miracolosi ). Non a caso uno degli aspetti più negativi ( dico negativo perchè mette in ombra i veri aspetti legati agli equilibri ed all' energia che regola gli eventi ed i bellissimi concetti filosofici attualissimi a giorni nostri ) è il profondo legame del taoismo con le pratiche esoteriche infarcite di superstizioni varie , tieni presente che i cinesi sono molto superstiziosi.L'immagine classica dal saggio Taoista è un vecchietto senza età , nei loro scritti vengono portati ad esempio nomi di saggi in cui l'impressioanante numero di anni vissuti vengono portatti a prova della loro saggezza e conoscenza dei segreti della natura. I vecchietti cinesi barano sempre sull'età anagrafica.
QUesto aspetto relativo alle superstizioni ed alle pratiche magiche si è attiarato l'attenzione di MAO nella sua pulizia sociale.

Per l' Indiano il concetto è diametrialmente opposto , tutta la loro filosofia e saggezza Ayurvedica sono completamente svincolati dalla durata della vita, per loro vivi esattamente quanto ti è concesso in questa incarnazione.
Il ciclo delle rinascite non è legato alla durata delle singole vite ma all'abbreviare il ritorno ( scusa uso un termine improprio perchè i loro nomi sono complicati ) dell'essenza energetica immortale alla fonte di tutto.
L'esempio che gli Yogi usano è che noi (la NS essenza energetica nascosta nela profondo della Ns mente ) è una goccia di un mare infinito che come gli spruzzi delle onde viene dispersa e poi ritorna dopo un percorso al mare.
Chiaramente questo non significa trascurare l'involucro , ma mantenerlo nel migliore dei modi per il tempo concesso.
Quando parlo della collateraità degli effetti sul fisico e perchè l'obbiettivo indiano è raggiungere la liberazione dello spirito dal ciclo delle rinascite ( quindi da qualsiasi forma fisica )
Tieni presente che per ottenere questa finalità gli Yogi apllicano tecniche non sempre virtuose , pensa che molti di loro intraprendono un percorso di mortificazione del corpo per raggiungere il controllo totale della mente , per farti qualche esempio personaggi che tengono un braccio alzato per tutta la loro vita o vivovo in grotte nelle nevi perenni nudi, stanno a quattro zampe tutta la vita ecc... infiniti esempi.
Questo non è in contraddizione con il loro concetto di " salute " perchè è un mezzo diverso per raggiungere lo stesso scopo.
Tramite la mente obblighi il corpo e quindi controlli la mente ( circolo vizioso ).

Vedi come differenti concetti portano a differenti percorsi , pur riconoscendo che sicuramente qualche punto comune tra le due filosofie esistono.

Non sono un filosofo e credimi mi muovo in questi argomenti usando un detto Ns locale come una barca dentro ad un bosco.

Devi pensare che tutto l'insieme di filosovie e credi che confluiscono nell'Induismo sono regolati dal riconoscimento del ciclo delle rinascite , il Buddismo seppur in modo diverso ha comunque origine qualche migliaio di anni dopo dall'Indusmo.

Se vuoi proseguimo lo scambio di info ( un pezzetto alla volta per non intasare il tuo blog)

Namastè

Il Biondo ha detto...

" per un cinese l'obbiettivo della sua medicina tradizionale è allungargli la vita con qualsiasi mezzo lecito o illecito ( prova apensare cosa combinana alla natura per ottenere rimedi miracolosi )."

Scusate se mi permetto ma dato che stiamo parlando di taoismo e di medicina tradizionale e che di professione faccio trattamenti tuina e quindi continuamente studio la Medicina Classica Cinese non che la filosofia, ci terrei a precisare che probabilmente quella che cesare da della filosofia taosita (che poi non è l'unica da cui attinge la medicina cinese, visto che è l'unione di molte ricerche di scuole differenti e lontane sia nei concetti che geograficamente e temporalmente, e quindi sintesi di molteplici aspetti..) non ho mai trovato in nessun testo antico sia stato esso Suwen o Ling Shu o Tao te ching etc.. che trattassero di medicina, qualcosa che andasse contro la natura, anzi..
Sia la Diagnosi che l'applicazione pratica di Agopuntura, Tuina, Dietetica e Qi Gong, espressioni e applicazioni della medicina cinese classica hanno un profondo rispetto della natura dell'uomo tanto che una delle prime leggi che viene enunciata è:
L' UOMO E' UN MICROCOSMO ALL'INTERNO DI UN MACROCOSMO ALLE CUI LEGGI EGLI OBBEDISCE SENZA POTERSI SOTTRARRE.
Il discorso sarebbe lungo hai ragione ma ti assicuro che niente nella pratica della medicina cinese va contro natura, anzi è costruita nel rispetto della natura e nell'unione armoniosa con essa. Che poi nei tempi moderni sia stato tutto contaminato e che sia la Cina Maoista che laCina di Den Xiao PIng abbiano usato parole e conoscenze per farne i propri comodi e distruggere invece di creare, questo non lo metto in discussione.. quel buffo signore che ha teorizzato che E= mc2 non pensava sicuramente a Hiroshima e Nagasaki.
Buon Viaggio

ishin ha detto...

Vedo ch il confronto si fa interessante....sono d'accordo con cesare sul fatto che è innaturale fare certe pratiche di qi gong per allungare la vita fino ai famosi ultracentenari cinesi ma anche col biondo che sostiene che il taoismo segue i principi dell'armonia. Forse l'errore di fondo lo facciamo noi che pensiamo tutti i cinesi come taoisti; k'estremismo degli shaolin non mi sembra così armonico e naturale....mi sono sempre fatta queste domande e mi sa che non ho la risposta perchè non conosco bene storie e filosofie... :(

Cesare ha detto...

Ciao a tutti ,
in linea di principio sono d'accordo con il biondo per quanto riguarda i concetti di base del Taoismo , scusami utilizzosolo questa via ma il Confucianesimo ha solo una filosofia diciamo " istituzionale " mentre il Buddismo lo considero una costola nata dall' Induismo.

Certo che i concetti di armonia equilibrio bilnciamento delle energia sono affascinanti e mirano al perfetto fondersi delle energie nel Ns corpo e di conseguenza nelle cose che ci circondano , sbaglio o si partica Tj.

M questa è la teoria a cui uno può attenersi scrupolosamente o semplicemente condividerla e studiarla senza applicarla in toto.

Pultroppo nella pratica il mondo è diverso , vedi per uno Yogi San Francesco è un grande maestro come lo è Maometo e Cristo.

Il principio generale della tolleranza seppur molto forte in India non ha eviato il sorgere di pratiche cruente o etremismi.

In egual modo in cina all'interno del Taoismo sono confluiti moltissimi culti , partiche esoteriche e diciamo branche della loro medicina antica ed erboristeria.

Quando parlo di partiche contro natura parlo di estrazione della Bile dell'orso come rinedio medico o il mangiare animali in un certo modo o sottoporre gli uomini a bere sangue fresco di serpente ecc..

Le cose di cui ti parlo e di cui potrei farti moltissimi esempi non sono aspetti marginali ci sono centiania di locali sparsi per la cina che propinano queste specialità e molto altro , per non parlare di cosa vendono nelle loro erboristerie che sembrano più dei raccoglitori di campioni da obitorio.

Non giudico le loro usanze , certo mi dispice per gli animali che subiscono tale feroce caccia e persecuzione , e non voglio certo generalizzare dicendo che tutta la medicina cinese è così.
Anzi il sapere che esistono tali aspetti serve per cercare di isolare solo le partiche vere , svuotate da superstizioni e dicerie atingendo a quanto c'è di buono.

Giusto per equilibrare il discorso anche dal lato Indiano che in linea storica , anche se in tmpi molto più antichi che in Cina , nell'Induismo sono confluite moltissimi culti non esenti anche loro delle loro pratiche cruente.

In questa caso un ruolo molto importante lo riveste il gioco delle rinascite quindi in passato non era inusuale in certe regioni uccidere un nascituro perche non in linea con il periodo astrale e quindi non sotto la protezione ecc..di questo o di quella divinità.

Le caste in un paese estremamente tollerante sono una contraddizione perche la loro nascita generata da una esigenza sociale ( anche da noi sono sempre esistite anche se non estremizzate come in India ) sono diventate strumento di potere di pochi a forte danno di altri.

E' solo il concetto di base che cambia , se in Cina un saggio dice che Bevendo il sangue di un abitante di marte si campa mille anni vedresti le navicelle cinesi sbarcare in frotte sul pianeta in pochi anni .

Come in India quando un predicatore promette la via alla liberazione tramite la sua guida , falcia adepti a miglia ......

Shanti Shanti Shanti
Namastè

Il Biondo ha detto...

Sono pienamente in accordo con te, specialmente perchè io faccio degli insegnamenti di San Francesco e di Gesù (e purtroppo lo ammetto..anche ernesto guevara de la sierra detto il "Che") principii cardine della mia quotidianità, certamente andando molto spesso fuori strada e non riuscendo che a viverne l'1% di quella minima parte che riesco ad intuirne..però..diciamo che ci provo, uso dire che non penso a quanto sia lunga la strada da fare ma mi metto in cammino e poi si vedrà...

Quello però che non vorrei venisse frainteso è che io non faccio una difesa della Cina Taoista e tantomeno confuciana a scapito dell'induismo.. sono anni che credo che le discussioni debbano soltanto cercare di arricchirci e non debbano essere fatte per avere ragione o far vincere una tesi sull'altra, non amo la dialettica moderna che prevede un buono e un cattivo un giusto e uno sbagliato, il taoismo non è questo, non da giudizi di valore, e mi pare di intuire che la natura faccia lo stesso: per lei non credo che un terremoto sia molto diverso da un alito di scirocco, sono solo mutazioni.

Quello che volevo precisare, perchè argomento che un po' conosco, è che non in tutta la cina e non in tutto il taoismo (all'inizio mi sembrava assurdo che proprio loro si dividessero..ehehe... però poi ho pensato che probabilmente poi così assurdo non è, in quanto credo che ogni individuo possa tranquillamente vivere il proprio taoismo, perchè vedo una dialettica costruttiva quella che si crea tra il soggetto e l'oggetto e quindi la risultante diviene creazione unica ed inimitabile...) le pratiche svolte siano sanguinarie e contronatura.

La cina è un continente e le interpretazioni dell'uomo sono molte, in più le situazioni climatiche e le risorse a disposizione probabilmente sono così differenti che nemmeno possiamo immaginare e purtroppo non potendole conoscere tutte mi limito a disgustarmi come te, secondo la nostra moderna coscienza e il nostro senso di disgusto contestualizzato all'oggi, di quelle pratiche che turbano la mia sensibilità di uomo del XXI secolo. IL fatto che esse siano protratte anche oggi mi da invece da pensare, perchè nel mondo attuale con tutte le risorse a disposizione potremmo benissimo evitare certi massacri, ma la stupidità e propria di ogni razza e insita in ogni non-cultura (in quanto cultura viene dal termine coltivare, il che presuppone pazienza, rispetto dei tempi naturali, impegno e duro lavoro...).

Con questo ti ringrazio per esserti seduto alla casa del tè della dolce Ishin ed averci arricchito con la tua conoscenza che mi sembra possa donarci ancora un sacco di colori che le nostre esperienze non ci avevano regalato.

Spero che presto tu decida di aggiungerti a noi blogger per fare un po' di strada assieme. Anche se non siamo occhi negli occhi, ma filtrati da una rete telefonica, adoro incontrare altri aspiranti esseri umani (o forse già compiuti non vorrei offenderti... aspirante, anzi Apprendista è riferito a me stesso non avertene :-P).
Buon Viaggio ovunque tu vada e chiunque tu sia.

cesare ha detto...

Ciao ,

saluto tutti i partecipanti ( per non far torto a nessuno ) anche perchè nessuno escluso siete troppo forti .

Grazie per le tue parole ( Il Biondo ) perchè intuisco che hai comprese che nel mio imtento non c'era giudizio ma solo la necessità di tenere fermi dei cardini relativi alle singole unicità delle filosofie .
Non si deve perdere di vista il crogiulo che li ha generati , anche rinnegandone gli aspetti malsani , vedi la storia di GHANDI e di MADRE TERESA di CALCUTTA che io ritengo tra quelli conosciuti dei veri " ILLUMINATI " trasversali ad ogni religione.

Hanno lottato contro i pregiudizi e li hanno sconfitti con le " armi " del loro amore.

Certo semplice portare questi esempi ma sicuramente ci saranno decine di altre entità di non minor valore che hanno percorso lo stesso sentiero , ma loro hanno avuto una incisività storica enorme.

Mi scuso per la mia ignoranza in molti aspetti degli argomenti di cui parlate e resto sempre stupito per le cose che scrivete e gli argomenti proposti nel Blog, spero che si possa proseguire .... questo per mè che ne vengo dalle origini dell'informatica è un raro ritorno ad una forma di comunicazione a me non congeniale , sono fermamente convinto sul conoscere sempre il mio interlocutore ma in questo caso sento di poter fare una eccezzione

Shanti Shanti Shanti

Namastè