Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




mercoledì 28 maggio 2008

I post dei guerrieri: la sospensione del giudizio

Come si fa a non rubare un post così:
(fonte: http://vicinoelontano.blogspot.com/)

C'era una volta un pover'uomo che non aveva nulla se non un bellissimo cavallo, così bello che anche il re lo desiderava. Il re offrì molti soldi per averlo, ma l'uomo li rifiutò. Un brutto giorno l'uomo si alzò per andare a strigliare il cavallo, ma ilcavallo non c'era più, era scappato. Allora tutti gli abitanti del villaggio gli dissero: "Quanto sei stato sciocco a non vendere il cavallo al re. Saresti diventato ricco e invece ti ritrovi povero e senza neppure il cavallo!". Ma l'uomo rispose: "Non tirate conclusioni affrettate: per ora, io so solo che il mio cavallo è scappato". Qualche giorno dopo il cavallo scappato tornò a casa, ma non era solo: insieme a lui arrivarono a casa del pover'uomo molti altri cavalli, tutti belli come il suo. Allora gli abitanti del villaggio dissero: "Avevi ragione tu! Adesso diventerai ricco con tutti questi bellissimi cavalli". Ma l'uomo, ancora una volta li invitò a non affrettarsi nelle conclusioni: lui sapeva solo che adesso aveva molti cavalli.Purtroppo, il figlio de pover'uomo, mentre cercava di domare uno di questi cavalli, cadde e si ruppe una gamba. Non ci fu modo di sistemarla e il ragazzo rimase storpio. Gli abitanti del villaggio di nuovo si fecero sentire: "Ah, che sfortuna aver avuto tutti quei cavalli da domare! Adesso tuo figlio sarà storpio per sempre!". "Chissà se sarà davvero una sfortuna? Aspettate a dirlo: io per adesso posso solo dire che mio figlio sarà storpio da una gamba."Arrivò la guerra. I messi del re chiamarono alle armi tutti gli uomini. I figli degli abitanti del villaggio furono tutti chiamati a combattere,tranne il figlio del povero uomo, perchè era storpio. Nessuno di quei ragazzi fece ritorno e l'unico abitante del villaggio ad avere ancora un figlio maschio fu proprio l'allevatore di cavalli. Per questo non dobbiamo mai giudicare se un evento sia un bene o un male: nessuno sa cosa riservi il futuro.

5 commenti:

Viviana B. ha detto...

Dunque, io sono credente e forse questo mi "influenza"...
Tuttavia proprio la mia fede (persa, ricercata e ritrovata, lungo un percorso tutt'altro che semplice che non sto a raccontare) mi ha portata ad essere come questo allevatore di cavalli. Le più grosse "disgrazie" che credevo mi fossero capitate nella vita, col passare del tempo si sono rivelate essere necessarie affinchè io apprendessi delle lezioni e, talvolta, alla lunga, una "disgrazia" si è rivelata una benedizione...
Ora, da diversi anni per la verità, sto affrontando un problema tutt'altro che semplice, che mina piuttosto seriamente la mia salute, e m'incaponisco perchè non voglio cedere, non voglio rinunciare alle arti marziali. Ma credo che anche questo avvenimento serva ad insegnarmi qualcosa. E, qualunque cosa sia, il problema si risolverà da sè nonappena avrò appreso ciò che devo apprendere.
Scusa se mi sono dilungata, spero di non averti annoiata...
Bellissimo post! Grazie per averlo "rubato"! :-)

CRAMPO ha detto...

La conoscevo già, è una bella storia che dovremmo sempre tener presente :)

ishin ha detto...

*vivi: Annoiata? Assolutamente no! E' da un periodo che giriamo attorno a questo argomento:...non cercare le risposte quando non è il momento...dare significato alle cose solo quando abbiamo la lucidità di vedere dal di fuori le nostre esperienze...dare significato alle cose spiacevoli che ci accadono e soprattutto come ho scritto io ultimamente non permettere che ti vivi tutto quel dolore senza neanche metterti in saccoccia qualcosa di utile per te! Sono contenta ci sia una credente tra i guerrieri, mi sembra un buon esempio di capacità di dialogo e confronto nella diversità! E poi credo che sia bello che ognuno creda in ciò che per se stesso è AUTENTICO E IMPORTANTE in quel determinato pezzettino della propria vita. Finisco dicendoti che la vita da guerriero non è facile (lo abbiamo ribadito più volte) ma la condivisione e il confronto che ci concediamo davanti ad una tazza di tè (...ormai col caldo che fa servo solo tè freddo naturalmente :D )possono renderci un pò più leggero il nostro cammino!

Luisa ha detto...

In questo caso il tuo furto mi onora. La storia l'ho letta su un sito dedicato a Osho. Come tanti dei santoni indiani non si capisce bene quale sia il confine fra la ricerca di una strada spirituale e dove invece cominci il commercio. Comunque... la storia è di per sé bella e ogni tanto a me fa bene ricordarla.

rik ha detto...
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