Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




lunedì 5 maggio 2008

C'è bacherozzo e bacherozzo!....una storia di crampo

Questa bella storiella di crampo racconta gli ultimi due anni e mezzo della mia vita...dal giorno in cui ebbi il coraggio di abbandonare il mio filo d'erba:


"Vi racconterò una storia. La storia parla di un gruppo di bacherozzi d’acqua. Una specie di lombricozzi che se ne stà sul fondo dei fiumi aggrappati ai fili d’erba tutto il giorno a filtrare l’acqua da cui prendono il cibo che la corrente gli porta. Ogni bacherozzo stà aggrappato con tutte le sue forze al suo filo d’erba perchè la corrente è molto forte e lui fa una fatica boia a stà li aggrappato ma d’altronde che altro potrebbe fare poero bacherozzo? Se non rimanesse li aggrappato la corrente lo porterebbe via lontano e chi sà che fine farebbe. Così tutti quei bacherozzi se ne stanno tutto il giorno li aggrappati a non far altro che mangià quello che la corrente gli porta e a lamentassi della corrente troppo forte e della vita grama da bacherozzo che vivono. Ora capitò che un giorno un bacherozzo un ce la facea più di quella vita grama e s’era rotto le bacopallette e forse perchè era pazzo o forse perchè era un pochino più intraprendente degli altri fatto stà che gli venne in mente un’idea e gli disse agli altri amici bacherozzi: “Ma secondo voi se mi lasciassi andare dal mio filo d’erba che mi succederebbe?”. E gli altri bacherozzi gli risposero tutti terrorizzati: “Nooo!!! Non lo fare è pericolosissimo! E’ già successo che qualcuno per sbaglio abbia perso la presa dal suo filo d’erba ed è stato portato via dalla corrente e non s’è più rivisto! Chissà che fine orribile hanno fatto poveracci! Non lo fare!” Ma il nostro bacherozzo come avrete già intuito o era matto o era un pò più sveglio degli altri, fatto stà che si lasciò andare. E subito la forte corrente lo avvolse, lo portò via e nessuno più lo rivide...........

La storia è finita.


Punto.


Così andò.


E che pensavate che le storie vanno sempre a finì bene?


Questa è la storia.

E’ così.



Per lo meno è così come l’hanno vista i bacherozzi che se ne stanno li sul fondo di quel fiume aggrappati ai loro fili d’erba. Se andate da loro e gli chiedete di raccontarvi la storia del loro amico che un giorno ebbe il coraggio di lasciare il suo filo d’erba a cui era sempre stato aggrappato è questa la storia che vi racconteranno. Il loro amico è stato risucchiato via dalla corrente e non s’è più visto. Punto e addio.Però ogni storia non ha mai solo un modo di essere raccontata. E siccome sono io che ve la sto raccontando e non i bacherozzi aggrappati li in fondo a quel fiume, io vi racconterò di quel giorno che ero seduto su quel masso sulla riva del fiume e guardavo quei bacherozzi sul fondo aggrappati ai fili d’erba. E vi racconterò che ne vidi uno staccarsi dal filo d’erba e essere portato via dalla corrente forte e sbatacchiare un pò qua un pò la sulle pietre del fondo e chiedeva aiuto, lo vedevo dalle bollicine che gli uscivano dalla bocca. Ma io rimasi li a guardarlo senza far nulla. Lo guardai li in difficoltà in balia della corrente. Lo guardai senza muovere un dito. Lo guardai e basta perchè sapevo che di li a qualche metro il fiune creava una grossa pozza di acqua placida, senza corrente. Ed infatti dopo qualche ammaccatura il bacherozzo si trovo nell’acqua calma della pozza. La forte corrente all’improvviso era cessata e lui era libero di muoversi a suo piacimento in tutta l’immensa pozza d’acqua. Non doveva più passare la sua vita aggrappato ad un filo d’erba accontentandosi di mangiare quello che gli portava la corrente e faticando per quel poco ma se ne poteva andare in giro per la pozza a suo piacimento andandosi a cercare il cibo che più gli garbava semza troppa fatica. E poi lo vidi anche trovare nuovi amici. Infatti di li a poco che fu nella pozza d’acqua fece conoscenza con gli altri bacherozzi che prima di lui per errore o per scelta avevano lasciato il filo d’erba a cui erano aggrappati.Da quel giorno la vita del bacherozzo è molto migliorata e sta molto meglio. Lo sò perchè ogni tanto torno a quella pozza d’acqua e scambiare due chiacchiere con quel bacherozzolo e con il tempo siamo diventati amici perchè ci capiamo. La pensiamo allo stesso modo. C’è solo una cosa che ogni tanto rende triste il mio amico bacherozzolo. E’ che ogni tanto quando bighellonando a zonzo nella sua pozza d’acqua si trova a passare li nel punto dove sfocia la forte corrente che l’ha portato li, ripensa ai suo vecchi amici che se ne stanno ancora lassù aggrappati ai fili d’erba e non sanno che basterebbe aver un minimo di coraggio per lasciarsi andare e la loro vita migliorerebbe considerevolmente.Questo lo rende triste e per questo, per far un favore al mio amico, io una volta risalli la corrente e provai a parlare con quei bacherozzi che se ne stavano ancora li attaccati ai fili d’erba. Provai a spiegargli come stavano le cose. A dirgli che si dovevano staccare da li e che più in la era meglio. Ma mi accorsi dopo breve che quei bacherozzi li non mi capivano. Non capivano un’acca di quello che dicevo. E se ne rimanevano li attaccati a combattere contro la corrente. Così dovetti tornare dal mio amico e spiegargli che i bacherozzi che se ne stanno ancora attaccati al filo d’erba e quelli che invece si son lasciati parlno due linque diverse e fra di loro non si capiscono più!"

7 commenti:

Viviana B. ha detto...

Bellissima storia. Mi ha ricordato quella narrata da Richard Bach ne Il gabbiano Jonathan Livingston. Jonathan sapeva che doveva esserci qualcosa di più oltre l'inseguire pescherecci, oltre lo starnazzare per accaparrarsi un tozzo di pane o qualche misero pescetto, oltre la vita sempre uguale a se stessa che viveva lo Stormo Buonappetito. Jonathan sapeva che doveva esserci qualcosa di più e di più lui voleva. Anche correndo rischi. Anche passando per pazzo...
Libricino di poche pagine, ma che raccomando nel modo più assoluto e convinto!

CRAMPO ha detto...

Conosco bene i R. Bach, li ho letti quasi tutti i suoi libri, non solo il gabbiano.... e guarda caso la storia del bacherozzo viene proprio da un libro di Bach. Non è che l'ho copiata interamente da li. Lui racconta di questi bacherozzi che stanno aggrappati ai fili d'erba e hanno paura a lasciarsi andare... poi io c'ho agguinto il resto :)
Comunque si il Gabbiano è il più bello ma vi consiglio di leggere anche gli altri!

Andrea Sguotti ha detto...

La vita è un continuo fluire e divenire, un giorno ti svegli e quello che credevi ieri oggi non c'è più qualcosa di nuovo ha preso il suo posto :-)

L'eterna diatriba tra tradizionalismo e modernità..
Se si abbandonassero gli estremi,che meritano di essere conosciuti, e si cercasse di inglobare sempre il meglio.. Ecco che tutto tornerebbe "Naturalmente Vivo".

Il Biondo ha detto...

concordo con crampo! Leggete "Illusioni" di Bach poi mi parlerete di Donald Shimoda!!
Buon viaggio sul biplano della vostra immaginazione!

Viviana B. ha detto...

Ullallà, ma che bello trovare altri estimatori di Richard Bach! Anch'io ho letto tutti i suoi libri (a cominciare da "Il gabbiano Jonathan Livingston", per poi passare ad "Illusioni" - grandioso quel Donald Shimoda!, concordo con Il Biondo! - "Nessun luogo è lontano", "Straniero alla terra", "Un dono d'ali", "Uno", "Biplano"... Ultimamente ho letto persino le storie dei furetti!!!).
Son proprio felice di condividere con voi un altro pezzo di cammino, oltre a quello sulla via marziale! :-)

ishin ha detto...

..ho corso rischi(a tutt'oggi ne pago le conseguenze)e sono stata presa per pazza ed incoscente (per esempio quando ho abbandonato un lavoro che i colleghi avrebbero fatto carte false per averlo),"..Jonathan diventa così il simbolo di chi ha la forza e la volontà di ubbidire alla propria legge interiore", cara vivi sento le tue parole cucite adosso come un vestito che mi veste perfettamente, sento ogni giorno di ubbidire alla mia legge interiore e questa è l'AUTENTICITA' che sente in me il biondo. Ho un vago ricordo di questo libro, forse l'ho letto e non mi è piaciuto, come siddartha, libri sensa senso....siddartha l'ho ricomprato e sta sulla mia mensola per essere riletto e mi sa che anche questo del gabbiano presto si troverà sulla stessa mensola. Perchè tutto cambia e prima di intraprendere la via è tutto diverso, il respiro, il tuo corpo, i libri...poi tutto cambia nel momento in cui ti stacchi da quel filo d'erba...e quanto coraggio ci vuole.
Suppaman interessante il tuo discorso...anche se forse ancora non sono così matura da capirlo...magari ne riparliamo.
R.Bach?....mi sa che dopo il tè mi state prendendo per la mano e mi state accompagnando per sentieri in cui non sono passata e che invece sono molto conosciuti da tutti voi...GRAZIE!!!

Andrea Sguotti ha detto...

Sarà un piacere continuare questo percorso accompagnato da tutti Voi!