Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




venerdì 11 aprile 2008

Domanda a chi pratica arti marziali...

Il quesito di Viviana B. sulle arti marziali mi ha sollecitato una domanda. Perchè praticate le arti marziali, cosa vi spinge a seguire la via marziale?

5 commenti:

Andrea Sguotti ha detto...

Rispondo allo stesso modo:

Per me l'Arte Marziale rappresenta la colonna vertebrale di un vita spesa sotto le parole "onore","giustizia","libertà",
"sacrificio","determinazione","rispetto".
Un cammino in cui ci si spoglia del superfluo e di arriva all'essenza della persona. Un continuo equilibrio dinamico "duro/morbido", "mente/spirito", "forza fisica/energia interiore" e si sa.. l'Arte Marziale sa dare grandi doni a chi la segue e non teme le sue richieste.Con il passare del tempo capisci che dalla calma interiore può scaturire un'enorme forza.. a volte cruenta (pensate ad una parata dura di stop) a volte armonica (una schivata a lasciar correre)o perché no..una via di mezzo.Quanto è tutt'uno con te i colpi partono da soli e non esiste nulla in quel momento.. zero problemi e pressioni, zero angosce, solo pace quella pace che solitamente regna dopo un acquazzone.. o nelle alte vette di montagna.. dove lo spirito ritrova casa.
Questa è la mia umile visione.. poi per ogni uomo c'è uno stile.. un interpretazione .. un modo di vivere. Namasté.

Anonimo ha detto...

Ciao, un saluto innanzi tutto. Pratico wing chun e submission grappling. Prima ho praticato altre arti marziali. La pratica marziale è ormai inscindibile alla mia personalità, ed è un cammino che ti da tantissime cose: Fiducia in te stesso, Resistenza mentale, Lucidità.
Ma quello che amo di più del combattimento è che elimina la menzogna per il lasso di tempo in cui si svolge. Quando un uomo o una donna combattono il loro carattere viene rivelato. Se sei coraggioso o tremebondo, candido o insidioso, rispettoso o selvaggio viene rivelato con un'immediatezza che non ho ancora visto raggiungere da nessun altra attività umana.

Se hai voglia di dare un'occhiata al mio blog passa pure e magari lascia un saluto. E'appena aperto ma aggiungerò regolarmente materiale.

Viviana B. ha detto...

Io avevo iniziato spinta dal desiderio di imparare a difendere me stessa. Poi, progredendo, ho scoperto che il peggior nemico che potessi incontrare non era fuori bensì dentro di me. E da allora pratico per giungere a conoscere veramente me stessa. E trovare quell'equilibrio tra apparire ed essere, tra durezza e fluidità, tra fisicità e spiritualità...
Ciao!

Mushin ha detto...

Perdona il ritardo :D

E' una domanda spesso sottovalutata questa, stante la "sportivizzazione" delle arti marziali in occidente e non solo.
In realtà è una domanda fondamentale perché la pratica è fortemente influenzata (ed impostata) in funzione di quello che vogliamo ottenere, anche se spesso non ce ne accorgiamo.

Io pratico perché trovo che l'arte marziale sia un modo fisico per accedere a significati metafisici. Trovo anzi che nell'arte marziale si realizzi l'indistinguibilità di fisico e metafisico. Ecco.

ishin ha detto...

Per Mushin: sono assolutamente d'accordo con te!