Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




venerdì 18 aprile 2008

Chiacchiere tra guerrieri allora del the: "wuwei"

Per Suppaman:
La soluzione è il non agire (wuwei). Questo paradosso del non far nulla contro i soprusi che si subiscono, i massacri o le tirannidi, è giustificato dal fatto che in natura come nel mondo umano, il male si ritorce sempre sulla fonte che lo ha commesso. Per questo motivo non agendo, la violenza non inizia una spirale infinita, ma si blocca: così la vera vittoria nasce nel cedere. Anche quest’opera (“Classico della Via e della Virtù”), come il Gaozi ed il Mengzi, ricorre alla metafora dell’acqua. Essa è identificata come un elemento umile, si piega e volge il suo scorrere seguendo il corso delle superfici, ma seppur appare insignificante perché non oppone resistenza, l’acqua è in grado di prevalere su materiali molto solidi. Essa si trova ad essere tra il non c’è (wu) ed il c’è (you), indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo, essendo ciò che dà vita ad ogni cosa e per le sue innumerevoli caratteristiche è spesso associata al dao, in qualità di madre dei diecimila esseri. Il fatto che l’acqua venga accostata al lato femminile Yin, e prevalga su Yang esplica ancor di più il concetto del debole che vince il più forte. Il non agire è una modalità di essere, è per questo che porta alla vittoria. Esso è un qualcosa di insito. Quest’idea può essere accostata all’idea confuciana dell’efficacia dell’armonia del dao per riequilibrare e riorganizzare la vita, ma è marcatamente esplicito che nel Laozi, il non agire è inteso esclusivamente al fatto di astenersi da ogni azione di rivalsa e rivincita, interventista o aggressiva, la quale potrebbe compromettere ed interagire in modo da rallentare il corso ordinatore della potenza invisibile (de) del dao.
Fonte:http://www.cinaoggi.it/arte/filosofia/laozieilnonagire.htm
Se tutti seguissero questo principio si creerebbero una serie di effetti a catena con il risultato dell'armonia fra le parti e quindi la pace fra gli uomini...penso ai tibetani e a quanto siamo lontani da questa logica.

7 commenti:

Andrea Sguotti ha detto...

Eccezionale, è un vero piacere leggerti! :-)

ishin ha detto...

Mica le scrivo io queste cose straordinarie : )

Il Biondo ha detto...

La cosa difficile mia cara Ishin sta nel riuscire a non agire rimanendo nel fluire della vita, non riducendo questo magnifico suggerimento ad un mero atto psico fisico... e la difficoltà è superare l'ingannevole corporeità, l'istinto che spesso, troppo spesso noi crediamo di dominare divenendone invece schiavi...
E' come fare la forma senza muoversi, come il combattimento in Hero nella sala degli scacchi, tra Senza Nome e Cielo.. ne saremo mai capaci?!
Un abbraccio xie xie

ishin ha detto...

Per il biondo:...ogni tanto ci provo, mi sforzo a non agire..per noi occidentali è difficile...anche qui torna il concetto di MORBIDEZZA, dI FLUIDITA', di FLESSIBILITA'....armonizzarsi agli eventi, seguire il naturale corso delle cose....

Il Biondo ha detto...

già.. ma sta nello sforzarsi a non agire il nostro errore.. chissà dov'è la Via... non ci resta che provare mantenendo il più aperti possibile l'addome il cuore e gli occhi.

CRAMPO ha detto...

Sto leggendo un pò qua e là i tuoi vecchi post. Ci sono tantissime cose interessanti su cui vorrei intervenire.... magai con il tempo ti scriverò il mio pensiero su tutti gli argomenti che hai trattato fin ora.
Inizio da questo perchè ci stavo pensando in questi giorni.
Al Wu Wei che noi occidentali traduciamo con il "non agire". Il non agire ci fa pensare subito al "non fare nulla" nel senzo di lasciare andare le cose come vanno, mentre secondo me il non agire del Wu Wei deve essere inteso più come il "non agire contro la via" ovvero "mantenere il giusto equilibrio".
Quindi Wu Wei non è il non fare nulla ma è il fare seguendo la via.

Unknown ha detto...

credo che dovreste cominciare a ragionare ognuno con la propria testa invece di seguire come capre qualcun'altro.. tralaltro pessimamente interpretato..
secondo la tua filosofia storpiata se stessero uccidendo qualcuno a me caro io dovrei non fare nulla in modo che la spirale di violenza si blocchi.. dopo che questo mio caro sarà morto la spirale si sarà fermata di certo
voi vi atteggiate a sapienti di dottrine orientali ma nn ne capite una mazza, nè voi nè chi ve le insegna... e praticate anche arti marziali.. se nn si deve fare nulla che le imparate a fare? per rinforzare il fisico? fate nuoto per quello... le arti marziali sono nate per uccidere uomini in epoche travagliate da guerre