Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




lunedì 16 giugno 2008

Kung fu e duro lavoro

Rispondo a rik con un post:

una cosa così meravigliosa come il kung fu non dovrebbe tendere all'equilibrio?Al rispetto del corpo e del suo equilibrio?.....questa è forse la parte che un pò mi delude di quest'arte marziale. Vivi tu che sei una vera guerriera illuminaci. A me sta venendo un pò di crisi. Avevo già dei dubbi ma da quando faccio yoga vedo ancor più le differenze.

10 commenti:

CRAMPO ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che il Kung Fu dovrebbe tendere al rispeto del corpo e all'equilibrio e non vedo perchè dovresti essere delusa. Se vuoi questo il Kung Fu te lo può dare. Delusa sarai da chi non insegna questo nel Kung Fu... ma questo è un problema di come si fanno le cose. Ogni cosa la possiamo fare nel modo giusto o nel modo sbagliato.... dipende da come la fai... (e ovviamente, ma lo dico per non attirarmi ire funeste, è anche soggettivo, c'è chi fa Kung Fu per spaccare mattoni e se gli piace così fa bene a farlo...)

ishin ha detto...

I nsomma possiamo dire che
OGNUNO HA IL SUO PERCORSO
l'importante che ognuno stia nel proprio di percorso ; )!!!

Anonimo ha detto...

Il Kung Fu (cosi' come l'attivita' fisica in generale) promuove tra le altre cose lo sviluppo fisico, e questo comporta una certa dose di stress a cui segue un adattamento del fisico.

Per come la vedo io, un perenne equilibrio equivale alla stagnazione. Il vero equilibrio e' l'armonia tra equilibrio (riposo) e squilibrio (stress).

Che ne pensate?

ishin ha detto...

I nteressante...gli squilibri però secondo il mio punto di vista dovrebbero essere minimi, giusto per creare cambiamento.

CRAMPO ha detto...

Manuel: anche se forse non hai usato le parole più corrette comunque ho capito cosa intendevi dire. L'equilibrio è la giusta alternanza tra attività fisica e riposo. L'attività fisica però non dovrebbe diventare stress ne il riposo diventare immobilità. In questo modo l'equilibrio è la giusta via tra un'allenamento che sviluppa corpo e mente senza provocare danni e una certa dose di riposo per riacquistare le forse e metabolizzare il cambiamento. E con questo credo di aver risposto anche ad IShin :)
Ciao e buon allenamento!

Viviana B. ha detto...

Non so di preciso quale discorso con Rik ti abbia portata a scrivere questo post (credo di intuire si tratti di quello circa le fratture multiple da lui causate a diversi improvvidi amici, ma non ne sono certa)...

Comunque: io pratico Kung Fu da diversi anni e posso dire che ho sempre teso all'equilibrio, sia nella forma marziale che nella vita fuori dal tatami.
Non ho mai spaccato - nè mi riprometto di farlo in futuro - nè tavolette di legno nè polsi alla gente.
Ritengo che quanto mi è stato insegnato sino ad ora dal T'Ien Shu sia proprio la ricerca dell'equilibrio con se stessi e l'ambiente circostante.
L'eventuale azione difensiva di se stessi può portare a danneggiare l'aggressore, ma soltanto come culmine di altre azioni tentate in precedenza - e purtroppo fallite - per ristabilire l'equilibrio e, comunque, ho parlato di "azione difensiva" e non di "spacconata", "baruffa da pub" o "gara di braccio di ferro"...
E' il mio modo, del tutto personale, di vedere l'arte marziale in genere ed il T'Ien Shu in particolare, senza presunzione alcuna di essere nel giusto, ma il Kung Fu per me è innanzi tutto la via per conoscere se stessi ed il mondo, ricercando l'equilibrio.
Le zuffe e le spacconerie le lascio ad altri che hanno un modo differente di vedere le cose (non più giusto nè più sbagliato del mio, ma certamente diverso).
Ciao!

CRAMPO ha detto...

*Viviana: sono perfettamente d'accordo con te. Ho dato un'occhiata al sito T'Ien Shu, mi sembra ci siano diverse cose interessanti. Lo leggerò con attenzione.

Andrea Sguotti ha detto...

A volte mi piace ricordare il kung fu così: Equilibrio costante in una corda oscillante su un baratro :-)

Corpo,Mente,Spirito.. ci sono molte strade pe raggiungere la piena coesione delle tre realtà.
Strade diverse che puntano allo stesso scopo. Abbi fede in ciò che impari e sii onesto nel giudizio che darai alla "fine" dell'apprendimento.
Senza mai scordare un detto cinese:
"Uno stile di Kung Fu per ogni praticante"

Sono felice di poter leggere tutti Voi ^_____^

Namasté.


*Ishin: Ti stai ponendo le stesse domande che mi posi io quando inziai anche la pratica per diventare terapeuta. :-)

Il Biondo ha detto...

Yoga, Kung Fu, Tai ji, sono parole e sfaccettature di una stessa esperienza che non può prescindere dalla pratica... molti libri e parole sono state spese amici miei, troppe.. e come spesso accade sono state spese da chi queste pratiche le studia ma non le vive, da chi ha messo un piede in una pozzanghera ed adesso ha la presunzione di conoscere l'oceano.. Vi auguro di tutto cuore di far si che la vostra strada continui e che le esperienze diventino così tanto congrue da non aver bisogno di parlarne per far si che esse siano reali e Ci auguro di poter un giorno riuscire a sentire ed esprimere il rumore di una mano sola.. per ora in 10 anni di pratica non credo di aver nemmeno iniziato a distendere le dita di questa mano e si che mi considero fortunato ed avvantaggiato.. scusate se sembro un po' scoglionato.. ma forse lo sono davvero.. ma è un periodo in cui i guru proprio non li sopporto! Vi abbraccio
Buon Viaggio

Anonimo ha detto...

CRAMPO: si, forse non sono stato chiarissimo ma è quello che volevo dire. L'unico modo per crescere è superare ostacoli di difficoltà crescente, insomma quel pò di sfida (stress) che spinge all'adattamento.