Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




mercoledì 12 novembre 2008

Tai Chi stile Chen

Il Taijiquan stile Chen (chen shi taijiquan) è considerato lo stile più antico di quest'arte marziale. La sua origine mitologica è, in generale, più diffusa (ed affascinante) di quella storica. Si narra infatti che il taijiquan sia stato creato dall'immortale taoista Zhang Sanfeng, dopo che aveva osservato la lotta tra una gru ed un serpente: i movimenti sinuosi e circolari di quest'ultimo avrebbero fornito l'ispirazione per codificare le movenze del taijiquan. Benché le origini storiche del taijiquan possano affondare nella filosofia del Buddismo (data la vicinanza geografica e stilistica con il tempio di Shaolin), con il tempo quest'arte ha attinto moltissimi aspetti dal Taoismo. Il nome stesso, taijiquan, richiama il concetto di un principio supremo (taiji) che può essere identificato con il Dao.Un simbolo chiave di quest'arte marziale è infatti il taijitu, famoso diagramma rappresentante un cerchio suddiviso in due forme, simili a pesci, una bianca e l'altra nera. Tali figure simboleggiano lo Yin e lo Yang, le due polarità opposte complementari della cosmogonia taoista. Così tutti i movimenti del taijiquan seguono l'alternarsi degli opposti, e questo modo di agire costituisce anche la base del sistema marziale: non bisogna contrastare il "pieno" di un attacco, ma occorre cedere, utilizzando la forza dell'avversario a nostro vantaggio.Il taijiquan attinge anche dalla sapienza della medicina tradizionale cinese, utilizzando i concetti di "energia vitale" (qi) e di "meridiani". Gli strumenti tradizionali per apprendere il taijiquan stile Chen sono essenzialmente tre: gli esercizi di base, le forme (taolu) e la spinta con le mani (tuishou).Le prime sono sequenze prestabilite di movimenti, con le quali il corpo si abitua a muoversi secondo i canoni di quest'arte marziale, oltre che a rafforzarsi. Si ricordano a riguardo i cinque "chansi jin". Le seconde racchiudono i principi generali in una sequenza ordinata di azioni circolari che consentono all'allievo di prendere confidenza con il proprio corpo, la propria energia e il proprio equilibrio. Per questo l'apprendimento delle forme richiede molti anni di studio ed esercizio. Nello stile Chen si ricordano le due forme principali: Lao Jia (Antica Intelaitura) Yu Lu (primo livello) ed Lao Jia Er Lu(secondo livello). La spinta con le mani è un insieme di esercizi nati come sistema didattico propedeutico al combattimento vero e proprio. L'esecuzione di tali esercizi sviluppa molte qualità, prime fra tutte la morbidezza e la capacità di "cedere", cioè di utilizzare la forsa dell'avversario a nostro vantaggio e senza opporre resistenza. I principi alla base di questa pratica sono: espandere, tirare, soffocare, schiacciare. Come in molte arti marziali cinesi, anche nel taijiquan esistono anche forme con armi. Le armi tradizionali che vengono principalmente utilizzate sono la sciabola, la spada, l'alabarda o guandao, la lancia.

3 commenti:

CRAMPO ha detto...

Brava, molto interessante, più o meno la storia/leggenda la conoscevo di già ma ognuno ha le sue varianti, non si sà mai qual'è quella vera... queste cose affondano le loro origini in un'aurea di mistero e in fondo sono belle anche per quello.
Per quanto mi riguarda posso aggiungere un pezzettino di storia riguardante il Tai Ji Chen metodo Hong che è quello che studiamo noi.

Hongjunsheng è nato il 17 febbraio 1907 nella provincia dell’ Henan ed è morto nel 1996 a Jinan, nella provinvia dello Shandong. Da piccolo si trasferì a Pekino con suo padre e a causa della sua salute cagionevole inizò a cercare un Maestro di Taiji Quan.
Il primo è stato il Maestro Liumusan uno dei massimi esponenti dello stile Wu di Taiji Quan. Quest’ultimo in seguito sentendo parlare di un Maestro proveniente dal villaggio Chenjiagou ad insegnare lo stile Chen di Taiji Quan a Pekino,decise di invitarlo per una dimostrazione della seconda forma del suddetto stile, la Paochui (colpi di cannone). Nessuno riuscì a capirlo…….I movimenti erano troppo rapidi per la concezione tradizionale che si aveva del taiji Quan a quell’epoca. Tuttavia il Maestro Liu decise di apprendere il metodo della famiglia Chen assieme ai suoi allievi. Il Maestro che eseguì la dimostrazione era Chen Fakè.
Nel 1930 il M° Liu, Hongjiunsheng e gli altri studenti, divennero discepoli del M° Chen Fakè. Il M° Hongjunsheng imparò l’arte della famiglia Chen per 15 anni assieme al M° Chen Fakè. Il risultato che ne conseguì fu che egli divenne il migliore allievo di Chen Fakè con una conoscenza molto profonda nell’arte del Taiji Quan.
Egli sperimentò ogni tecnica appresa, tutte le applicazioni, perfezionando ogni singolo
movimento.
In seguito il M° Hongjunshen si trasferì nella città di Jinan ove continuò sia ad insegnare sia a fare ricerche sul Taiji, confrontandosi con chiunque sulla spinta delle mani, diventando così un grande artista marziale, con profonda conoscenza sul Taiji.
Egli insegnò nella città di Jinan dal 1956 al 1996, fu devoto ad una sola arte marziale per 56 anni. Questa sua devozione unitamente alla ricerca sul Taiji, han fatto si che diventasse uno dei più grandi Maestri di Taiji stile Chen.

Forse tra 56 anni io inizierò a capirci qualcosa. :D

Il Biondo ha detto...

Qui sotto io ti linko il sito di nanjing dove ci sono le informazioni del Metodo Pratico di Tai Ji stile Chen elaborato dal M° Hongjunshen ovvero il "Hongjunshenshitaijiquan"
tra i maestri c'è pure Tino che è stato con noi nei due fine settimana scorsi e che tornerà a prato per uno stage il 20/21 Dicembre al quale se avete tempo mi farebbe molto piacere avervi con me!
Buon Viaggio guerrieri
http://www.njtaiji.net/en/index.php

Andrea Sguotti ha detto...

Questa è un arte che mi sono prefissato di sperimentale perché la vedo come una Via molto completa per chi cerca qualcosa di più!