Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




lunedì 30 novembre 2009

Alla Madre terra chi ci sta pensando?



Il Dalai Lama ha chiesto oggi ai leader mondiali di fare della lotta al riscaldamento terrestre una priorita' del loro programma di governo. Il leader spirituale buddista, che si e' detto fiducioso sul buon esito del prossimo summit sul clima a Copenaghen, ha spiegato che tutti i leader politici dovrebbero impiegare le proprie energie nel tentativo di trovare una soluzione contro il riscaldamento terrestre. "Spesso le loro priorita' sono gli interessi nazionali, gli interessi economici nazionali. Solo dopo arriva il riscaldamento globale", ha detto a Sydney dove si trova per una serie di incontri. "Io penso che questo dovrebbe cambiare. Le questioni di interesse globale dovrebbero essere al primo posto", ha aggiunto.

Fonte :http://www.rainews24.rai.it/it/

giovedì 26 novembre 2009

I post dei guerrieri: i fiori dentro di noi

Questo post è dedicato a delle persone che mi hanno accompagnata per quattro anni della mia vita rendendoli degli anni indimenticabili. La gioia di avervi incontrato supera il dolore nel salutarvi ;)

Fonte: http://mushin.it/blog/

Poi ho scoperto che l’amore non è il fiore: il fiore è solo il suo frutto. L’amore è il campo, è la terra che custodisce quel nulla per la vista che racchiude già un miracolo di fragilità e profumata bellezza pronto a inondare di colore il mondo: il seme. L’amore è immortale come la terra, il modo in cui si manifesta è caduco come un fiore. Se la manifestazione dell’amore è così fragile e mortale che nonostante richieda infinite cure ed attenzioni, muore comunque come un fiore, ha senso cercare e vivere l’amore? Perché dargli importanza? Se è una sofferenza così inevitabile, per quale perverso motivo dovremmo gioire se sappiamo che che la nostra gioia di oggi sarà il dolore di domani?

L’amore è. Non si può impedire all’amore di manifestarsi, così come non si può impedire ad un campo di far germogliare i fiori. Il dolore e la paura che viviamo sono solo il nostro attaccamento alla manifestazione dell’amore: persone, luoghi, esperienze. Fermare la naturale morte delle esperienze è come cercare di far cambiare il corso di un fiume chiedendogli di scorrere al contrario, oppure piangere perché non siamo riusciti ad impedire al sole di tramontare.

Ma i fiori poi muoiono davvero? Ogni petalo perso così come ogni lacrima pianta, ogni fiore appassito così come ogni persona che è uscita dalla nostra vita, ha lasciato un segno. Invisibile ma solido. Ogni fiore che muore così come ogni fallimento che viviamo fertilizza il terreno del nostro amore rendendolo più ricettivo, meno sterile. I fiori di domani vivono dei loro fratelli appassiti così come le esperienze che viviamo oggi sono condizionate da quello che abbiamo già vissuto. L’unico modo per imparare ad amare è amare incondizionatamente. Non è stupendo? Quello che rende immortale l’amore non è una persona che ti sta sempre accanto, ma la tua capacità di non identificare in lei il tuo amore. Non significa che il tuo amore sia per tutti come ogni campo cresce fiori differenti. Né che il tuo amore si possa dare a tutti, perché un campo per mantenere un fiore si impegna, lavora, e crescere un fiore bellissimo spesso significa dedicarsi solo a quello. Se hai amato non hai sbagliato. Se hai fallito hai solo imparato a crescere meglio un fiore. Se ti senti in colpa è solo perché non hai accettato che i fiori non muoiono e non nascono: si trasformano.

Quindi se di recente hai perso un fiore ci sono due cose che ti consiglio di fare: la prima è non rimuoverne i resti dal tuo campo, al contrario devi farli abbracciare alla terra, il più in fondo possibile affinché diventando per sempre parte di te quel dolore possa fertilizzarti. La seconda cosa che ti consiglio è di avere pazienza e sorridere: è il modo migliore per aspettare la prossima primavera. Il miglior modo di superare una sofferenza non è quello di evitarla o resistergli, ma di abbracciarla stretta correndole incontro. Prima il fiore morto è abbracciato dalla terra, prima la fertilizza aiutandola a crescerne uno nuovo e più bello.


mercoledì 25 novembre 2009

Oltre l'amnesia


Cercherò in pochi giorni di farti ricordare quello che già sai......devi risvegliare il tuo essere e vedere quella luce interna che si è sopita.....mentre sei venuto qui, ti sei posto alcune domande e in questo modo hai cominciato a confrontarti con te stesso....solo chi sa ascoltare può procedere verso il compimento della propria opera. ...sei cieco di fronte ai messaggi che la natura ti manda attraverso la luce, le forme e i colori, perchè hai dimenticato il linguaggio della terra. Tu non hai voluto nè vedere nè ascoltare, perchè vivi nella città, dove si agitano moltitudini di uomini che pensano e non comprendono, dove la ragione ha ucciso l'intuito ("Negli occhi dello sciamano", Hermàn Hurache Mamani).

martedì 24 novembre 2009

Riprendere contatto con la nostra vera natura



Di me avevano fatto un uomo civilizzato,
strappandomi alle mie origini,
tentando di tagliare le mie radici che mi univano al passato e, con esse,
il rispetto e l'armonia che ogni uomo deve avere per se stesso e per la natura.


("Negli occhi dello sciamano", Hermàn Hurache Mamani, foto di Michele Falzone)

martedì 10 novembre 2009

Le cose che adoro....

Il fare le cose semplici della vita è una cosa che adoro, come guardare una pianta mentre faccio merenda in una pausa dal lavoro. Anche il lavoro adoro, quel piacere immenso che si prova nel fare le cose, quasi una meditazione, quando sei totalmente assorto nel momento presente, nell'azione che compi. Tutto ciò lo adoro. E' una gioia piena che sento nella vita di tutti i giorni. Quando ci riempiamo la vita delle nostre cose, delle cose che adoriamo, è facile sentire e provare certe sensazioni.