Il guerriero non è taoista, buddista, confuciano, cristiano, induista o può essere tutte queste cose. Il guerriero segue il principio del corso naturale delle cose, quei principi universali che si trovano in ogni cultura e in ogni tempo.




martedì 18 marzo 2008

"Abilità raggiunta da un uomo adulto"

Oggi, in Occidente, con la parola “kung fu” si indicano i vari sistemi o gli stili con i quali vengono insegnate e studiate le arti marziali cinesi. Nella lingua cinese la parola “Kung Fu” comunemente significa: qualsiasi capacità o tecnica disciplinata che si sviluppa nel tempo e che può essere applicata ad ogni attività umana oltre che le arti marziali. Si può dire che chiunque realizzi un’attività fisica o creativa ad un’alto livello abbia sviluppato “Kung Fu”....Spesso guardando lavorare una persona che ha sviluppato il Kung Fu sembra che la dinamica della sua attività sia facile e senza sforzo, che stia facendo poco o niente, invece è altamente produttiva. Questa impressione inganna chi non ha mai sviluppato se stesso in una direzione specifica e, particolarmente nella nostra epoca dove così tante informazioni sono disponibili solo premendo un tasto, porta a credere che tale capacità possa essere acquisita con facilità e con poco sforzo. Niente potrebbe essere più sbagliato; come sanno tutti quelli che hanno sviluppato un’attività fisica o mentale, il processo di quello sviluppo non è né facile né veloce, infatti qualsiasi tipo di sviluppo di se stessi richiede costanza, determinazione, umiltà, perseveranza, energia, tantissimo tempo e lavoro. Imparare a praticare il Kung Fu tradizionale cinese è una forma di autosviluppo che ha trovato la sua conferma e verifica nel corso di una tradizione secolare. Nonostante sia fondato su semplici principi di coordinamento dell’intenzione, dell’energia e del movimento non è possibile realizzarlo senza una grande dedizione all’affinamento delle proprie capacità fisiche e mentali, e per raggiungere dei risultati lo studente deve essere guidato per vari anni da un’istruttore con molta esperienza... Tanti principianti iniziano a pensare come se già sapessero tutto dopo i primi cinque o dieci anni di studio, per poi capire che la loro conoscenza assomiglia ad un miraggio nel deserto: un’apparenza molto chiara e distinta ma nessuna vera sostanza. Questo è un passo fondamentale e necessario per imparare il Kung Fu, e che lo studente si renda conto di aver fatto questo passo è compito dell’istruttore. Illuminare lo studente al sapere che non basta conoscere la sequenza dei movimenti ed avere la capacità di applicarli fa parte del lavoro dell’istruttore. Capire gli aspetti interni ed esterni dei movimenti e sapere come non combattere segna l’inizio della vera pratica del Kung Fu. Una comprensione profonda dei propri limiti e delle proprie debolezze è il punto dove lo studio del Kung Fu inizia, lo sviluppo e l’affinamento delle proprie capacità e forze è la via lungo la quale viaggia il Kung Fu, la destinazione del quale è la fluida unione del sé: debolezza e forza, corpo e mente/spirito, acqua e fuoco, yin e yang. Un maestro di Kung Fu dimostra la sua realizzazione rispondendo in modo appropriato a qualsiasi situazione con calma, equilibrio mentale e sincerità, senza violenza, rabbia o azioni inutili.
Fonte: HungGar Kung fu Club

3 commenti:

Viviana B. ha detto...

Quanta saggezza in questo post! E quanto è vero ciò che vi affermi! La mia via marziale, intrapresa come desiderio di difesa del sè e dell'apprendere come tirare calci e pugni, si è via via fatta più profonda, più intima, più... filosofica (anche se questo non è il termine giusto).
Conciliare il mio Yin con il mio Yang, il mio acqua col mio fuco, e conciliare ciò che è me con ciò che è fuori di me, questo è lo scopo ora. Ma che fatica! :D

ishin ha detto...

Io per il momento faccio più fatica(fisica)in palestra e meno nella vita..sento di aver (dopo non poca fatica)trovato una certa stabilità...in questo periodo mi sento molto centrata e mi sento come una canna di bambu' che si piega ma non si spezza (anche perchè il mio "fuori" non è così calmo come il mio "dentro"). Sono orgogliosa di come sta procedendo la mia "via", ma queste conquiste sono il risultato di molto CORAGGIO! Con infinito piacere passerò a prendere il te da te, cara "sorella di guerra". Ultima cosa: sono molto Yin, forse il mio prossimo obiettivo sarà quello di aumentare il mio Yang.

Il Biondo ha detto...

viviana sono solo da riarmonizzare non da farli conciliare il tuo Yin/Yang è una sola esistenza, in realtà è Uno. primo passo consapevolizzarlo.. che fatica!! Secondo passo?! conosci qualcuno che c'è arrivato??? Un abbraccio e buon Kung fu, cioè buon risultato ottenuto attraverso il duro lavoro, con il sudore della fronte.
Buon viaggio!